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Veronica Yoko Plebani incontra Facchini

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Incontro speciale con Veronica Yoko Plebani

In un anno molto positivo per la nostra azienda, non poteva che esserci un incontro con una persona da record: Veronica Yoko Plebani. Dopo la pausa forzata dell’anno scorso, l’evento natalizio di chiusura del 2021 per la Facchini Francesco ha visto la partecipazione di un’ospite davvero speciale. Al termine di un anno vissuto intensamente e fra mille difficoltà riguardanti la gestione della pandemia in corso, ma anche ricco di soddisfazioni e di crescita, a presenziare ai saluti di fine anno per il classico scambio di auguri è stata l’atleta paralimpica Veronica Yoko Plebani, Bronzo nel triathlon nell’ultima edizione dei giochi a Tokyo 2020.

Un incontro speciale e intenso, con una di quelle persone capaci di trasformare oggettive difficoltà in opportunità di crescita e di successo. Intervistata e incalzata dal nostro giornalista ” in casa” Fabrizio Vertua, Veronica si è espressa a tutto campo. Coincidenze della vita, l’incontro con i ragazzi della Facchini si è tenuto proprio nel giorno della notizia del ritorno a casa di Alex Zanardi. Veronica lo ha definito «un autentico faro per tutti noi, come uomo ancora prima che come atleta paralimpico; perchè Alex è Alex, non ci sono parole per definirlo».

 

L’intervista

Una chiacchierata a tutto tondo quella con Veronica, che ha spaziato dalla vita sportiva a quella privata e alla capacità di esser resilienti davanti alle prove che la vita ci mette davanti. Yoko ci ha raccontato come sceglie i propri obiettivi, come fa capire quali possano esser quelli giusti per lei. Un percorso che si è sviluppato nel tempo attraverso un’evoluzione che l’ha portata dallo snowboard alla canoa, per arrivare a praticare il triathlon. Il tutto attraverso difficoltà non indifferenti per chi, come lei, si trova a dover fare i conti con dei limiti fisici. «La corsa – ci ha detto – è la disciplina che mi pesa di più. Se non fosse per l’aiuto di mio papà, un maratoneta di fatto e anche nell’incitarmi e spronarmi, non so se riuscirei ad avere la stessa costanza che ho nel nuoto e nella bicicletta». Anche in discipline apparentemente individuali si arriva ad ottenere dei risultati come questi grazie a una squadra. Il padre Massimo è il primo componente, ma poi ci sono tecnici, compagni, medici e fisioterapisti a creare il team.

Vittoria e sconfitta, successo e insuccesso, sono le due facce della stessa medaglia, ma per raggiungere le prime è necessario passare per le seconde, «occasioni per imparare – come ha ricordato Yoko -. Occasioni per misurarsi con sè stessi, capire i propri limiti e lavorare per superarli e superarsi». E ancora, la fortuna di poter girare il mondo, ma anche la gioia di godersi il tramonto franciacortino allenandosi in bicicletta. Ancorata alle proprie radici e a una terra che ha fatto del lavoro uno stile di vita.

Lavoro e famiglia

Veronica Yoko Plebani

Massimo Plebani, fra sua figlia Veronica e la nostra titolare Marinella Franzoni.

Aver l’onore di ospitare Veronica Yoko Plebani nasce dalla collaborazione con papà Massimo. Da anni, attraverso Akuna Matata, è lui ad allestire le nostre feste e ad essere il braccio operativo dei nostri eventi. Con il suo entusiasmo e il suo sorriso Massimo è entrato a pieno titolo nella nostra famiglia, composta non solo dai collaboratori, ma anche da quei fornitori che hanno sposato la nostra filosofia del lavoro.

In queste parole il suo ringraziamento per l’emozioni vissute in un evento che lo ha visto protagonista.

«Buongiorno Marinella,
volevo ringraziarvi di cuore per l’evento di lunedì nel quale mi avete citato come uno dei fornitori di riferimento della vostra azienda: in Facchini si respira un’aria familiare di cui sono contento di sentirmi parte.
La stima e l’interesse dimostrati verso Veronica rappresentano sempre un grande motivo di soddisfazione per me in quanto padre, ma non mi era mai capitato di essere chiamato in causa personalmente.
È stata una sorpresa, un riconoscimento prezioso, il rinnovato orgoglio di lavorare per un’azienda che sa bene come dietro le persone ci siano sempre altre persone.
Grazie ancora per le vostre parole e tanti sinceri auguri di Buone Feste». Massimo

 

Visita alla cantina

La serata è poi proseguita con la visita alla cantina Cà Bosio di Cortefranca, che ha ospitato l’evento. Affascinati dalle parole appasionate dei suoi titolari Laura e Cesare, i nostri ragazzi hanno conosciuto alcuni segreti della produzione vinicola. Un altro viaggio esperienziale, proseguito poi attraverso la degustazione di alcuni dei vini più pregiati di questo fantastico terriorio, la Franciacorta, nel quale anche la Facchini da alcuni anni ha trovato la propria nuova casa.

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